Villa Scialoja oggi dopo 35 anni: com'è diventato il set di Compagni di scuola
- Silvio Prudentino

- 19 mag
- Tempo di lettura: 2 min

La giornalista del Messaggero, Sabrina Quartieri, ha varcato il cancello della celebre Villa Scialoja, al civico 290 di via Appia Antica, a Roma. Un luogo rimasto pressoché immutato nel tempo, come sospeso nel passato. Incredibile, a pensarci: la villa è ancora oggi così com’era all’epoca delle riprese di un film entrato nell’immaginario collettivo.
Uno dei proprietari, Daniele Fiorucci – che appare anche nel video in alto – ha mostrato alla stampa quello che ormai può essere definito un vero e proprio scrigno di cimeli. C’è persino il celebre “divanetto di Postiglione”, divenuto ormai un’icona. Solo pochi dettagli sono cambiati rispetto ai giorni d’oro del set, quando la casa era animata da un viavai di attori di altissimo livello, in un’atmosfera che lui stesso definisce “magica”. Ad esempio, lo specchio che un tempo era presente in salone fu rimosso prima delle riprese per evitare che riflettesse le telecamere.
“Ricordo che Verdone, prima di girare qui, fu nostro ospite per il matrimonio di due noti giornalisti – racconta Fiorucci –. In quell’occasione, notai che rimase molto colpito dalla location, e forse fu allora che la ritenne adatta”.
Un colpo di fulmine, insomma. Un amore a prima vista che si trasformò in set, e che rischiò tuttavia di non concretizzarsi: Cecchi Gori, produttore del film, reagì furiosamente alla lettura del copione, lanciando le oltre 200 pagine in giro per tutto l’ufficio quando Verdone gli sottopose il progetto.Carlo, generalmente pacato e rispettoso, perse le staffe:
“Avete scritto ‘na st****ata!”, avrebbe urlato Cecchi Gori, con parole che – stando ai racconti – risuonarono per tutti i piani del palazzo.
“Bernabucci ogni tanto riappare a farci uno scherzo”
Le riprese ebbero luogo nello stesso anno dell’uscita del film, il 1988. La celebre festa a casa di Federica, interpretata da Nancy Brilli, fu girata proprio nella villa. I divani grigi furono sostituiti da due bianchi, per esigenze scenografiche.
“I ricordi sono vividi”, sottolinea Fiorucci. Del resto, la casa è rimasta intatta, come ibernata nel tempo.
Sul set erano presenti anche attori oggi scomparsi, come i compianti Angelo Bernabucci e Piero Natoli.
“Stavamo sempre a scherzare sul calcio e sulla Roma. Solo quando andai al cinema, a Natale, scoprii che erano attori: fino ad allora li avevo presi per amici di famiglia!”, ricorda sorridendo.
Tra gli oggetti simbolo della villa c’è anche l’immancabile pianoforte. E proprio su di esso ruota uno degli aneddoti più curiosi: durante la scena in cui Ciardulli e Finocchiaro discutono del debito di gioco, il coperchio dello strumento finì per danneggiarsi a furia di ripetere la sequenza.
“Lo abbiamo fatto riparare, ma continua a rompersi ogni anno – racconta Fiorucci –. Come se Bernabucci, con la sua inconfondibile ironia, tornasse a farci un saluto”.










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