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Terence Hill: “La morte di Bud? Non crederete mai a ciò che mi è successo in quel momento”

  • Immagine del redattore: Silvio Prudentino
    Silvio Prudentino
  • 21 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Sette anni senza Bud Spencer. Le parole commosse di Terence Hill e l’aneddoto incredibile sulla sua scomparsa

Sono già passati oltre sette anni dalla scomparsa di Bud Spencer. Sembra impossibile. Il gigante buono del cinema italiano, amato dai bambini, dagli adulti, dagli anziani — da tutti, senza distinzioni — ci ha lasciati il 27 giugno 2016. In occasione del suo funerale, celebrato a Roma, Mario Girotti — in arte Terence Hill — non riuscì a rilasciare dichiarazioni. Il dolore era troppo grande, la ferita troppo profonda. Solo in seguito ha trovato le parole per esprimere tutto l’amore e la gratitudine verso il compagno di una vita.

“Con Bud c’era la gioia, e so già che, quando ci rincontreremo, le prime parole che mi dirà saranno: ‘Noi non abbiamo mai litigato!’”, ha raccontato Terence Hill durante il suo toccante intervento al termine della cerimonia funebre. “Ogni volta che ci vedevamo o che mi invitava a mangiare gli spaghetti a casa sua, me lo ricordava: non avevamo mai litigato. Il segreto era che ci rispettavamo e ci volevamo bene. Insieme ci divertivamo”. Un legame rarissimo, reso ancora più straordinario in un’epoca in cui a prevalere è spesso l’interesse economico. Ma una coppia come la loro, ne siamo certi, sarebbe riuscita a distinguersi anche oggi.

Il destino beffardo: dov’era Terence Hill quando apprese la notizia

E poi, come spesso accade nei grandi racconti della vita, arriva un dettaglio che sfiora l’incredibile. Una coincidenza tanto drammatica quanto suggestiva. Per comprenderla, bisogna tornare indietro nel tempo, al primo incontro tra Bud Spencer e Terence Hill. Era sul set del film Dio perdona… io no! (1967), diretto da Giuseppe Colizzi. “Carlo stava girando un film in Spagna con Colizzi, si intitolava inizialmente Il cane, il gatto e la volpe — poi diventato Dio perdona, io no!”, ha raccontato Terence. “Bud era ‘il cane’, ma l’attore che interpretava ‘il gatto’ si ruppe una gamba. Così mi chiamarono per sostituirlo”.

Appena arrivato sul set ad Almería, in Andalusia, Colizzi lo accolse con decisione: “Spogliati”, gli disse. Poi gli consegnò pistola, cappello e costume di scena, e lo presentò a Bud. La loro prima scena fu, ironia del destino, una scazzottata. Da lì nacque tutto.

Ma il vero brivido arriva quando si scopre dove si trovava Mario Girotti al momento della morte di Carlo Pedersoli. “Quando Giuseppe, il figlio di Bud, mi ha chiamato per comunicarmi la notizia, io mi trovavo ad Almería. Nello stesso, identico punto in cui ci eravamo conosciuti per la prima volta”. Un cerchio che si chiude. Una coincidenza talmente forte da non sembrare casuale. “Dopo il dispiacere, ho provato una grande calma”, ha concluso Hill. “Perché ho capito che niente succede per caso”.

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