Milena Vukotic: Sono Pina Fantozzi per tutti, Paolo? Che dispiacere
- Silvio Prudentino
- 21 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Milena Vukotic: “Ho 88 anni e mi chiamano ancora Pina. Ma va bene così”
Attrice poliedrica, elegante, colta e ironica. A 88 anni, Milena Vukotic ripercorre la sua straordinaria carriera e, con dolcezza e lucidità, rievoca i volti e i momenti che l’hanno resa uno dei volti più amati del cinema italiano. L’indimenticabile Pina Fantozzi ha fatto della discrezione e della duttilità il suo marchio, passando dal teatro alla danza, dal cinema d’autore alla commedia popolare.
“Sì, ho posato per Playboy. Volevo dimostrare che una donna può essere molte cose”
Milena, infatti, non è mai stata solo la moglie dimessa del ragionier Fantozzi. A dispetto dell’iconografia cinematografica, è sempre stata una donna bellissima, tanto da posare per Playboy, in un celebre servizio accompagnato da un testo di Alessandro Blasetti:“Lo feci per dimostrare che noi donne sappiamo essere tante cose insieme, che possiamo trasformarci con libertà. Le etichette non servono”.
Figlia d’arte e ballerina d’élite
Figlia di un diplomatico che fu anche autore teatrale e di una pianista e compositrice, Milena ricorda:“A casa nostra arrivavano scrittori e artisti. Papà conosceva Pirandello e ho una sua lettera in cui gli dava il permesso di tradurre e allestire le sue opere in Jugoslavia”.
La sua prima vocazione fu la danza classica, e non in scuole qualsiasi: entrò nelle compagnie di Roland Petit e del Grand Ballet du Marquis de Cuevas, la stessa che accolse Rudolf Nureyev dopo la sua defezione dall’URSS.
Dal “Giornalino di Gian Burrasca” a Fellini
La recitazione arrivò dopo. Fu Federico Fellini a volerla, così come Lina Wertmüller, che la diresse ne Il giornalino di Gian Burrasca accanto a Rita Pavone. Eppure, agli inizi non fu semplice.“Renato Castellani mi disse: ‘Per fare cinema o sei bella come la Lollobrigida o carismatica come la Magnani. Tu non sei né l’una né l’altra’”.
Paolo Villaggio, il collega che le cambiò la vita
Il grande pubblico la scopre con Fantozzi, dove sostituì Liù Bosisio nel ruolo della moglie.“Ancora oggi, al mercato, mi chiamano Pina. Ma va bene così. Significa che quel gigantesco affresco sociale costruito da Villaggio è entrato nella pelle delle persone”.
Milena racconta il rapporto umano e artistico con Paolo Villaggio con affetto:“Era un uomo coltissimo, non affettato come si pensava. Ma un carattere difficile, sì. Con me è sempre stato corretto. Con sua moglie Maura siamo stati amici. Una volta vennero a cena da me insieme a Federico Fellini e Giulietta Masina. Paolo voleva le ostriche, Fellini il caviale. Alla fine, una gag continua…”.
Il più grande rimpianto?“Quando si trasferì, lo chiamai più volte e sentivo che non era felice. Mi dispiace non essere riuscita a stargli vicino quando ne aveva bisogno”.
Filini, Mariangela e gli altri compagni di viaggio
Milena non dimentica Gigi Reder, il mitico Filini:“Mi faceva morire dal ridere”.E nemmeno Plinio Fernando, l’interprete di Mariangela:“Mi chiama ancora oggi. È diventato scultore. Ha avuto una vita difficile, ha perso entrambi i genitori molto presto”.
Non solo Fantozzi: la prostituta per Verdone, la moglie del Conte Mascetti
Nella sua carriera, Milena ha saputo ribaltare ruoli e aspettative. In Bianco, rosso e Verdone interpreta una prostituta, in una delle scene più celebri e imitate della commedia italiana. Poi è la moglie del Conte Mascetti in Amici miei, accanto a Ugo Tognazzi:“Ugo era brillante e autoironico, tranne quando si criticava la sua cucina”.
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