La rottura tra Vitali e Banfi, il motivo svelato: “Se ne frega!”
- Silvio Prudentino
- 19 mag
- Tempo di lettura: 3 min

Biagio D’Anelli, giornalista dalla notevole visibilità televisiva – in particolare durante l’era Mediaset dominata da Barbara D’Urso – ed ex volto del Grande Fratello, si è recato a casa di Alvaro Vitali per intervistarlo su un tema che si potrebbe credere ormai esaurito, ma che, a quanto pare, conserva ancora zone d’ombra: la rottura con Lino Banfi.
Le interviste rilasciate finora, pur intrise di dolore e di una sottile vena di rancore, non hanno mai davvero chiarito i dettagli di questa separazione. E non si tratta solo di Banfi: stando allo sfogo dell’attore romano, anche Edwige Fenech avrebbe avuto un ruolo tutt’altro che secondario.
Pierino, il personaggio che lo rese celebre, ha chiaramente risentito dell’emarginazione cinematografica subita dal suo interprete – se ci è concesso il tono sospeso. Vitali, l’uomo, sembra averne assorbito le conseguenze, arrivando a vivere una sorta di isolamento professionale, e forse anche personale. Secondo quanto riferisce, l’etichetta che gli è stata cucita addosso avrebbe finito per influenzare anche i rapporti umani, trasformandosi in una sorta di barriera, quasi un’esclusione imposta da presunti “piani alti”. Ma perché? O, forse, a seguito di quale episodio? Vitali afferma che un motivo preciso c’è. Aveva chiesto aiuto in passato, dice oggi, “ma nessuno mi ha ascoltato”.
L’intervista di Biagio D’Anelli
Ascoltare una sola versione dei fatti è sempre operazione delicata, specie in un’amicizia e in una collaborazione professionale così lunga; tuttavia, Vitali non si è mai sottratto al confronto. Anzi, sembra essere divenuto quasi invisibile agli occhi di coloro che un tempo considerava amici, prima ancora che colleghi.
“Sono a casa del Maestro” – esordisce D’Anelli, con tono rispettoso.
Il video, condiviso anche sulle piattaforme social, ci introduce immediatamente nel cuore dello sfogo:
“Una volta sono stato alla Rai, a Uno Mattina. Mi chiamarono alle 5 del mattino per andare a Saxa Rubra, perché era il compleanno di Banfi. Gli feci gli auguri in diretta: c’era la figlia collegata dall’altra parte, non mi disse neppure ‘grazie Alvaro’. Idem Lino. Da lì ho pensato: Banfi può festeggiare anche dieci volte l’anno, a me non interessa più nulla”.
L’intervista risale alla prima metà di ottobre, come si evince dai riferimenti all’esperienza di Banfi a Ballando con le Stelle, poi abbandonata anzitempo dall’attore pugliese.
“Ultimamente è venuta la Fenech in Italia. A me nessuno m’ha invitato”, racconta Vitali, riferendosi alla recente trasferta dell’attrice per promuovere il film diretto da Pupi Avati.
Mentre l’attore romano continua a rivendicare la propria presenza – pur dichiarandosi “dimenticato dal cinema” – Banfi e Fenech si sono ritrovati dopo dieci anni, riscuotendo consensi. Ma Alvaro è stato ignorato.
“Cioè, ma viene la Fenech, volevamo fare questo incontro… sai che eravamo in tre. Sarebbe stato bello trovarsi lì tutti e tre, anche per i giornalisti sarebbe stato uno scoop. E invece, niente. Non m’ha chiamato. Ma pure lei… se ne frega”.
Il motivo della rottura, secondo Alvaro
Parlando ancora di Edwige Fenech, Vitali le rimprovera di averlo completamente ignorato anche nei tributi pubblici, sebbene abbiano condiviso molti set.
“L’altra domenica ho visto su Canale 5 un servizio su di lei. Hanno mandato in onda spezzoni dei film… erano quelli con me, ma io non comparivo mai”.
In un altro passaggio, l’attore rivela un episodio che, a suo dire, avrebbe segnato il punto di rottura:
“Sono sceso per andare a parlare con il regista, Mariano Laurenti. Ho bussato, sono entrato, e ho trovato lui con Banfi e l’aiuto regista. Stavano tagliando diverse scene, io chiedevo spiegazioni, ma mi rispondevano con sufficienza: ‘Altrimenti diventa troppo…’”.
A quel punto, racconta, chiamò il produttore Luciano Martino e lo mise di fronte a un ultimatum:
“Gli dissi che lasciavo il film. Lui mi rispose: ‘Ma che so’, scemi? So’ matti? Dalla Francia mi chiamano e mi dicono che se non c’è Alvaro Vitali, il film non lo comprano’. E così ci ha pensato lui”.
“Devi vedere il giorno dopo come mi inquadravano – rivendica Vitali – anche il primo piano all’occhio mi facevano”.
A quel punto, il sospetto:
“Ho pensato che erano tutti d’accordo. E pure lui – Banfi – era lì con loro. Se davvero il regista voleva mettermi da parte, perché lui non ha detto nulla? Ma come, facciamo entrambi i coprispalla… se non ha detto niente, vuol dire che stava bene pure a lui”.
“Da quel momento non l’ho più sentito”.
L’intervista si conclude lasciando intendere che D’Anelli potrebbe presto renderne pubblica una seconda parte, con ulteriori rivelazioni.
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