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“I laziali so’ burini”: Gorilla K2, il grande Nando Mericoni in azione

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 21 mag
  • Tempo di lettura: 2 min
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Chi diceva: “I laziali so’ burini”? Il Gorilla K2, Alberto Sordi e una scena cult degli anni ’70

C’era un tempo, in Italia — precisamente tra gli anni ’70 e ’80 — in cui industriali e uomini facoltosi erano frequentemente nel mirino della malavita. L’obiettivo? Sequestrarli per ottenere lauti riscatti. Per difendersi, queste personalità si affidavano a sistemi d’allarme di ultima generazione e, spesso, a guardie del corpo esperte, come nel caso del celebre Gorilla K2 della International Security. Un professionista impeccabile, formato secondo gli standard delle scuole americane, con presunte collaborazioni con CIA, FBI e polizie di mezzo mondo… tranne quella italiana.

Il Gorilla K2 e la mitica frase: “I laziali so’ burini”

Nella Milano degli anni ’70, diversi personaggi dell’alta società vivono nel timore di essere rapiti. Tra questi figura il commendatore Ubaldo Bravetta (interpretato da Ugo Bologna), che si affida a un’agenzia specializzata in sicurezza personale. Viene così inviato un agente d’élite, cresciuto in un’accademia privata di alto profilo: il Gorilla K2, alias Nando Mericoni (Alberto Sordi), della International Security.

A bordo della sua moto dallo stile americano, il Gorilla K2 attraversa a tutta velocità il centro di Milano. In una scena iconica, per farsi largo a un incrocio, aziona un clacson simile a quello di un’ambulanza, bloccando di colpo un tram. I passeggeri, sbigottiti, commentano: “Ma chi le’ con quella tromba vecchia lì?!”.

Intanto, il Gorilla K2 contatta la sua base:“Qui Gorilla K2 chiama IOPS. Intercettata la villa del Commenda… passo e chiudo”.

L’irruzione in villa

Giunto davanti all’abitazione del commendatore, situata in una zona periferica, il Gorilla K2 si scontra con il giardiniere, che gli vieta l’ingresso fino al risveglio del padrone di casa. La risposta? Lo immobilizza legandolo a un albero, e con un’acrobazia da stuntman, salta con la moto sulla tettoia della villa.

Domina anche i cani da guardia con un misto di inglese maccheronico e ossa, e attende pazientemente l’apertura della porta. Quando arriva il maggiordomo, lo fa capitombolare con uno sgambetto da manuale. In pochi istanti si trova faccia a faccia con il commendatore Bravetta, cui dimostra l’inefficacia dei sistemi di sicurezza colpendolo ripetutamente alla faccia e allo stomaco, nonostante l’allarme sia suonato da tempo e la polizia non si sia ancora vista. Non paga, il Gorilla redarguisce anche gli agenti accorsi sul posto, rischiando persino l’arresto.

Insomma, per il povero commendatore si prospettano tempi durissimi.

Il film: Di che segno sei?

Questa esilarante scena fa parte dell’episodio “Fuoco” all’interno del film a episodi Di che segno sei?, diretto da Sergio Corbucci nel 1975. Alberto Sordi torna a vestire i panni del suo iconico Nando Mericoni, qui reinventato come agente della International Security. Un personaggio sopra le righe, irresistibile, che finisce per combinare solo guai — con risultati esilaranti.

Una pellicola che merita di essere rivista ogni volta che si ha bisogno di una sana risata. Dopotutto, quando la comicità incontra il talento di Alberto Sordi, il risultato è sempre garantito.


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