Eleonora Giorgi: "Sul set, ritrovarono me e Pozzetto a gambe in su, rovesciati"
- Redazione

- 19 mag
- Tempo di lettura: 2 min

1° dicembre 1980: "Mia moglie è una strega" incanta il pubblico con Pozzetto e Giorgi
Il 1° dicembre 1980 la Cineriz porta nelle sale italiane Mia moglie è una strega, brillante commedia firmata dal duo Castellano e Pipolo — al secolo Franco Castellano e Giuseppe Moccia — su soggetto di Laura Toscano e Franco Marotta. Protagonisti assoluti sono Renato Pozzetto ed Eleonora Giorgi, coppia inedita e riuscitissima, in una storia che intreccia magia, vendetta e sentimenti sinceri.
La vicenda ruota attorno a Finicella, strega condannata al rogo nel 1656 per mano del Cardinale Emilio Altieri. Tre secoli dopo, grazie all’intervento del diavolo — suo amante di un tempo — Finicella ritorna in vita con l’obiettivo di vendicarsi del discendente dell’inquisitore, l’ignaro Emilio Altieri. Il piano è semplice: sedurlo, farlo innamorare e poi eliminarlo. Ma l’amore, quando è autentico, sconvolge ogni progetto.
Il film ottenne un ottimo riscontro al botteghino, incassando ben 1 miliardo e 835 milioni di lire, risultato che gli valse il settimo posto tra i maggiori successi cinematografici in Italia nel 1980.
Giorgi e l'aneddoto “in picchiata”
La riuscita del film convinse il regista Steno a riproporre la coppia Pozzetto-Giorgi anche in Mani di fata (1983), a conferma della loro alchimia. E proprio Eleonora Giorgi, in un’intervista, ha ricordato un episodio curioso durante le riprese di Mia moglie è una strega, legato a una scena ormai diventata iconica: il volo in scopa sopra Parigi.
«Quel momento sul set è diventato un aneddoto storico — racconta —. Avevamo allestito un front projection a Cinecittà: un braccio meccanico, una sella da cavallo nascosta dal mio vestito e la scopa. Eravamo a dieci metri d’altezza, saliti con una gru. Dovevamo simulare una picchiata su Parigi, io ero davanti a Renato. Ma lui, che era un po’ più paffutello, ha sbilanciato tutto: siamo finiti rovesciati, con le gambe in aria! Per fortuna avevamo le cinture di sicurezza».
L’armonia sul set e un cast esplosivo
Giorgi ha più volte sottolineato quanto fosse piacevole lavorare a quel film, ricordando Pozzetto con affetto e stima: «È uno dei più grandi talenti con cui abbia mai lavorato». Tra i ricordi di quella produzione, spicca anche Helmut Berger, attore ed ex modello austriaco, che l’attrice ha definito «il più pazzo di tutti, capace di trasformare ogni giorno di set in un’occasione per ridere».
Un clima di complicità e leggerezza che si è riversato nel risultato finale: una commedia magica e frizzante, capace ancora oggi di regalare buonumore e nostalgia a intere generazioni di spettatori.









Commenti