Diego Abatantuono: “Un remake di Attila? Ho una dignità!”
- Redazione
- 20 mag
- Tempo di lettura: 3 min

Diego Abatantuono in “Attila flagello di Dio”: il film cult nato da un’improvvisazione totale
Diego Abatantuono è il protagonista di Attila flagello di Dio, pellicola appartenente al filone trash degli anni ’80, diretta dal celebre duo Castellano e Pipolo e uscita nelle sale cinematografiche italiane nel dicembre del 1982. Prodotto da Mario e Vittorio Cecchi Gori per la società Intercapital, il film venne inizialmente accolto con freddezza dalla critica. Tuttavia, col passare del tempo, è stato completamente rivalutato, fino a diventare un cult assoluto, oggetto di interesse da parte di appassionati e collezionisti.
Attila è stato distribuito anche nel mercato home video: prima in VHS, successivamente in DVD e Blu-ray.
“Attila ero io”: il ricordo di Abatantuono
In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, Abatantuono ha spiegato la genesi del personaggio:
“Attila ero io. Sul copione si indicava solo cosa sarebbe successo, ma nella sceneggiatura del film non c’era una sola battuta scritta. Improvvisavo tutto.”
Alla domanda su un eventuale cameo in un remake ha risposto:
“È una questione di rispetto per se stessi. Io non faccio tutto quello che mi chiedono di fare. Alla mia età non farei mai Attila cinquant’anni dopo. Proporre una buona idea è facile, fare un bel film è un altro paio di maniche. Preferisco fare meno cose, ma che abbiano una dignità.”
Gli esordi al Derby Club e il cabaret con i grandi
Intervistato da Radio 2, l’attore ha ripercorso gli anni dell’adolescenza e l’esperienza al Derby Club di Milano:
“Ho iniziato a fare il cabaret al Derby dove lo spettacolo cominciava alle 22 e finiva alle 3 del mattino. Facevo il tecnico, il direttore di scena… L’adolescenza l’ho trascorsa lavorando di notte nei locali. Avevo 15 anni e alternavo scuola e lavoro.”
“Il mio impegno scolastico era relativo, ma al Derby passavo le serate con Cochi e Renato, Jannacci, Gaber, Dario Fo. C’era un via vai continuo: Boldi sparava cavolate, Teo Teocoli sparava cavolate… Era tutto molto libero.”
“Poi ho iniziato come tecnico del suono con i Gatti di Vicolo Miracoli, amici di sempre. Ero un tecnico anomalo: non guidavo, non avevo preso la patente di proposito per non fare sempre l’autista. Smaila guidava perché era il più grosso, io stavo davanti perché ero il più alto. Dietro sedevano Oppini, Jerry Calà e Nini Salerno.”
Il successo e le difficoltà: tra Monica Vitti e le tasse
“Il personaggio del ‘terruncello’ funzionava. Iniziarono a propormi film su film, finché Monica Vitti mi offrì Il tango della gelosia come coprotagonista. È stato un periodo intenso, ma anche di eccessi. Il personaggio venne spremuto, io ero ingenuo e male gestito. Ci furono problemi anche con le tasse: fu un momento molto difficile.”
Il riscatto con Pupi Avati
“Avevo fatto 12-13 film in 3 anni. Il personaggio era ormai consumato. Poi mi telefonò Pupi Avati per propormi Regalo di Natale: fu una rinascita.”
“Fare il comico è molto più difficile che recitare in un film drammatico. Fare Attila è molto più difficile che fare Regalo di Natale. Con Avati è tutto preciso: scrive ogni dettaglio. Devi solo interpretare. Nei film comici, invece, devi inventare. È un lavoro molto più complesso di quanto si pensi.”
Cast e curiosità
Cast principale:
Diego Abatantuono: Attila
Angelo Infanti: Fusco Cornelio
Mauro Di Francesco: Fetuffo
Franz Di Cioccio: Giallo
Rita Rusic: Urania
Tony Kendall: Serpicio
Elsa Vazzoler: Cornaia
Toni Ucci: Fabio Massimo
Vincenzo Crocitti: Osvaldo
Iris Peynado: Maga Columbia
Francesco Salvi: Grippo
Anna Kanakis: Sirena
Mario Pedone: Gotmar
Giuseppe Castellano: Renaulto il Gallo
Franco Diogene, Tiberio Murgia, Jimmy il Fenomeno, Ennio Antonelli e molti altri…
Curiosità:
L’attore Mario Pedone, oggi scomparso dai radar, interpretò anche il mitico Franchino in Fantozzi subisce ancora, altro personaggio iconico della commedia anni ’80.
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