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Che fine ha fatto Cinzia Leone? L’attrice racconta la malattia: “Per 30 anni ho vissuto per guarire”

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 21 mag
  • Tempo di lettura: 2 min
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Cinzia Leone, 30 anni dopo l’ictus: “Ho impiegato una vita per guarire, ma ora voglio solo ricominciare”

Tra gli anni ’80 e ’90 è stata una delle protagoniste della stagione più brillante della commedia italiana. Poi, all’improvviso, la tragedia: nel dicembre del 1991, Cinzia Leone fu colpita da un ictus che l’ha costretta a una lunga e faticosa riabilitazione. A oltre trent’anni da quell’evento, l’attrice è tornata in televisione e, ospite del programma Verissimo, ha raccontato con commozione e ironia il percorso che ha segnato la sua esistenza.

Il racconto del malore: “Mi hanno salvata per caso”

“Quando entro nelle trasmissioni mi irrigidisco e zoppico. Dovrei entrare ballando…” ha esordito la Leone, oggi 65enne, con il tono graffiante che non ha mai perso, nonostante tutto. Poi è tornata a quel 21 dicembre 1991, il giorno che ha cambiato per sempre la sua vita: “Quel giorno non volevo uscire di casa perché mi girava la testa. E invece, sono andata alla prima del film, mi sono sentita male e mi hanno portata in ospedale. Lì hanno scoperto un aneurisma congenito dell’arteria basilare, il peggiore che ci potesse essere”.

Operata d’urgenza, fu trasferita negli Stati Uniti, unico luogo dove, all’epoca, era disponibile il macchinario necessario all’intervento. Prima, fu ricoverata al San Camillo di Roma: “Ho pochi ricordi di quel periodo. Dopo l’operazione, ho vissuto solo per guarire. Ci sono voluti trent’anni, ma ce l’ho fatta”.

Il teatro come salvezza

Nonostante tutto, la voglia di tornare a vivere non l’ha mai abbandonata. “Io volevo riprendere il mio lavoro. Non potrò mai smettere di fare teatro. Oggi non so esattamente come sto, ma vivo. E questo mi basta”.

Oggi Cinzia Leone lavora al suo nuovo spettacolo, La grande rabbia. “Non è una rabbia contro qualcuno. Non ho paura degli altri e non ho intenzione di passare questi anni a recriminare nulla. Ci sono io e la mia voglia di ricominciare a fare questo mestiere. La vita, in molti aspetti, mi rende ancora felice”.


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