top of page

“A scuola meno Manzoni e più commedia”: la provocazione di Enrico Vanzina al governo

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 20 mag
  • Tempo di lettura: 2 min
ree

Enrico Vanzina: “A scuola meno Manzoni, più commedia all’italiana”

Durante una rassegna di incontri estivi al Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, Enrico Vanzina ha lanciato una proposta a metà tra la provocazione e il consiglio al governo: “A scuola meno Manzoni e più commedia all’italiana”. Un genere spesso sottovalutato, ma che – secondo lo sceneggiatore, regista e produttore – ha saputo raccontare meglio di chiunque altro le trasformazioni della società italiana.

La proposta“La commedia all’italiana andrebbe insegnata nelle scuole: basterebbe mettere insieme quaranta o cinquanta dei migliori film del genere per raccontare il nostro Paese come fosse un vero libro di Storia”, ha dichiarato Vanzina. “Se potessi parlare seriamente con qualche ministro, proporrei di togliere un’ora a Manzoni per proiettare un film. Chi ha raccontato meglio l’Italia è proprio la commedia all’italiana”.

Una forma di realismo popolareEnrico Vanzina da anni rivendica maggior rispetto per un genere troppo spesso snobbato dalla critica, ma che ha saputo documentare con lucidità e ironia i cambiamenti del costume nazionale. “C’è stata una grande miopia nel non capire l’importanza del cinema popolare italiano, che ha saputo raccontare questo Paese meglio di chiunque altro”.

A dimostrazione di ciò, Vanzina ha raccontato un aneddoto illuminante: “Con Carlo Verdone ci chiedevamo spesso cosa avessimo fatto nella vita. Alla fine, ci siamo detti che abbiamo semplicemente pedinato gli italiani”. Un lavoro di osservazione quotidiana, portato avanti con attenzione, empatia e uno sguardo sempre vigile sul presente.

Perché non si fanno più commedie italiane?Alla domanda sul perché oggi si producano meno commedie italiane, Vanzina ha risposto con un’analisi lucida: “Oggi i giovani sono più attratti da tematiche urbane, marginalità, disagio, temi drammatici da festival. Ma la commedia ha sempre attraversato le generazioni”.

E ricorda: “Quando iniziammo noi, oltre a me e mio fratello, c’erano tanti altri giovani come Verdone, Benigni, Muti, Troisi, Nichetti, e persino Moretti da una prospettiva diversa. Ognuno raccontava una generazione attraverso la commedia”.


Commenti


bottom of page