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Leo Gullotta: “Sono stato eterosessuale fino ai 30 anni”

  • Immagine del redattore: Silvio Prudentino
    Silvio Prudentino
  • 19 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Lo scorso 9 gennaio Leo Gullotta ha compiuto 78 anni, eppure continua a rappresentare una voce autorevole e inconfondibile nel panorama dello spettacolo italiano. In una recente intervista al Corriere della Sera, l’attore siciliano ha rievocato alcuni momenti significativi della propria vita personale e professionale, a cominciare dalla sua giovinezza: “Sono stato eterosessuale fino ai trent’anni”, ha dichiarato con la consueta ironia e disarmante sincerità.

Ma l’intervista tocca anche toni più amari, come nel racconto di un episodio particolarmente doloroso della sua carriera: l’esclusione da una fiction televisiva per motivi legati al suo orientamento sessuale. “È accaduto nel 2012”, racconta Gullotta. “Mi fu detto chiaramente: ‘No, guarda, tu non lavori con noi perché sei omosessuale’. Rimasi profondamente ferito. Durò un pomeriggio intero: protestai, alzai il dito, chiesi che chi aveva preso quella decisione avesse il coraggio di dirmelo in faccia. Ma nessuno si prese la responsabilità: la colpa ricadeva sempre su qualcun altro”.

La fiction in questione era dedicata a Padre Pino Puglisi, e la motivazione officiosa addotta pare essere stata il timore, da parte di un funzionario Rai, che l’imminente beatificazione del sacerdote potesse mal conciliarsi – secondo una visione pregiudiziale – con l’interpretazione affidata a un attore dichiaratamente omosessuale. Gullotta commenta con fermezza: “Sono convinto che alla Chiesa non importi affatto di queste cose. Ho interpretato tanti personaggi in abito talare e non ho mai ricevuto alcuna obiezione da parte del mondo ecclesiastico”.

"Ero eterosessuale" – la rivelazione pubblica

Quanto ai diritti civili, Gullotta è lucido e diretto: “Alcuni diritti sono arrivati, ma moltissimo resta ancora da fare, non solo per gli omosessuali”. Non è una posizione nuova per l’attore, che nel 1995 rese pubblico il proprio orientamento sessuale con una dichiarazione destinata a fare storia.

“Mi trovavo alla conferenza stampa per il film di Christian De Sica Uomini, uomini, uomini, che raccontava la storia di quattro omosessuali borghesi. Un giornalista mi chiese se fossi omosessuale. Risposi: ‘Sì. Perché? Mi dica’. Rimase in silenzio. Ma la cosa fece un gran rumore”.

Con lo stile affilato dell’uomo di teatro, Gullotta aggiunse poi:

“Fino ai trent’anni ho vissuto da eterosessuale. Poi ho capito che la cioccolata non mi piaceva più: desideravo la crema. E così ho fatto”. Una metafora elegante e spiazzante, che rivelò al grande pubblico un passaggio importante e privato.

Bagaglino, satira e primi piani sul potere

Non mancano, nel corso dell’intervista, anche riflessioni più leggere e nostalgiche, come quelle dedicate all’esperienza con il Bagaglino, storico contenitore televisivo di satira politica e costume italiano.

“Ho avuto il piacere di entrare nelle case degli italiani, e ne sono felice. È anche così che si comunica con il pubblico”.

Quella vetrina era ambita, specialmente da chi faceva politica:

“Per i politici valeva come una campagna elettorale. Facevano a gara per venire”.

Tuttavia, Gullotta non nasconde un certo disincanto:

“Erano quasi tutti piuttosto squallidi, con rare eccezioni. Giulio Andreotti era una di queste: estremamente spiritoso. Anche Oscar Mammì era una figura degna. Ma per il resto… un livello imbarazzante. Arrivavano a prendersi le torte in faccia pur di esserci”.

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